Ormai Il Web e Internet giocano un ruolo importante in molti aspetti della nostra vita: ci permettono, infatti, di imparare a distanza, fare acquisti online, pagare le bollette, prenotare visite mediche e molto altro. Internet appartiene a tutti, ma non tutti godono della possibilità di accedervi in ugual modo. È importante che questi servizi, legati al mondo digitale, siano accessibili a tutti gli utenti senza eccezioni.
Secondo le stime dell’Unione Europea, circa 80 milioni di persone in Europa hanno una qualche forma di disabilità (dati Eurostat). Questo rappresenta il 17% della popolazione totale dell’UE. Le persone con disabilità spesso incontrano difficoltà nell’accesso alle informazioni sul web a causa di barriere tecniche e di progettazione non inclusiva.
Cos’è l’accessibilità?
L’accessibilità è la caratteristica di un prodotto, di un servizio o di un ambiente di essere fruibile per qualsiasi tipologia di utente senza alcuna difficoltà, a prescindere dal livello di competenza, esperienza o abilità. In questo senso, la tematica è fortemente sentita, se legata alla disabilità: la necessità è quella di offrire pari opportunità di accesso a prodotti e servizi a prescindere dalla tipologia di inabilità del fruitore.
Rendere il servizio o il prodotto digitale accessibile, garantendo gli stessi diritti e possibilità per tutti gli utenti, diventa uno degli scopi principali nella progettazione di una User Experience di successo.
Perché è importante l’accessibilità digitale?
Per accessibilità digitale si intende la capacità dei sistemi informatici di rendere accessibile un sito web, attraverso configurazioni particolari e software, permettendo quindi una fruizione ottimale a qualsiasi tipologia di utente.
Come sosteneva il padre del world wide web, Tim Berners-Lee, “La forza del Web è la sua universalità. L’accesso per tutti, a prescindere dal tipo di abilità, è un aspetto essenziale”: per questo motivo quando ci si approccia alla costruzione di un sito web, bisogna chiedersi se sarà fruibile per ogni tipologia di utente allo stesso modo. Questo vuol dire considerare in maniera puntuale una serie di parametri come il target di riferimento, l’esperienza degli utenti, le loro necessità e il loro livello di disabilità.
L’accessibilità digitale aiuta ad abbattere le barriere virtuali, adottando accorgimenti in fase di progettazione che innalzano notevolmente la qualità del sito web e ne ampliano la platea di riferimento.
Accessibilità vuol dire anche ampliamento del pubblico del proprio sito web, quindi opportunità di crescita per prodotti e servizi digitali: oggi in Italia si contano 2,6 milioni di persone con disabilità, viene quindi naturale pensare alla maggiore visibilità che un sito web accessibile può avere, in ottica commerciale, rispetto ad un prodotto digitale contraddistinto da limitazioni in termini di accessibilità.
Ecco alcune buone pratiche da adottare quando si progetta un prodotto o servizio digitale accessibile:
- Aumentare la capacità del sito di adattarsi automaticamente alla risoluzione dei diversi supporti disponibili;
- Permettere la navigazione in modo che i contenuti possano essere percepiti da differenti canali sensoriali;
- Fornire titoli descrittivi per ogni pagina disponibile in rete, per consentire un accesso rapido alle sezioni di maggior interesse;
- Utilizzo adeguato dei colori, sia per quanto riguarda il loro accostamento sia per il contrasto;
- Garantire la giusta dimensione e il corretto tipo di font per non affaticare gli occhi durante la lettura e permettere anche l’ingrandimento del testo senza alterare i contenuti e la struttura;
- Abbinare sempre alle immagini un testo alternativo;
- Abilitare la navigazione anche con la tastiera o con gli screen reader.
Da questi punti è chiaro come un sito web o, in generale, prodotti e servizi digitali realizzati seguendo queste fasi di progettazione riescano a garantire benefici a tutti gli utenti: per chiunque infatti una pagina web accessibile è più facile da leggere, da scaricare e da navigare.
Cosa sono le linee guida WCAG?
Le linee guida per l’accessibilità del contenuto Web (Web Content Accessibility Guidelines – WCAG) definiscono le specifiche regole per rendere accessibili a persone con disabilità i contenuti web. Sebbene queste prevedano soluzioni a problemi di diversa tipologia, talvolta non sono risolutive per alcune disabilità o combinazioni di queste.
Le WCAG 2.1 sono sviluppate in collaborazione con le organizzazioni e i governi con l’obiettivo di fornire uno standard condiviso per l’accessibilità Web che soddisfi le esigenze degli individui a livello internazionale. Queste si applicano in modo esteso a diverse tipologie di contenuti, sia oggi che in futuro, e sono valutabili attraverso una serie di test automatici o di valutazioni umane.
Definire in maniera precisa questo tipo di “regole” passa attraverso una serie di difficoltà, quali i tempi stretti, il riconoscimento della validità dei test a livello internazionale, così come l’implementazione su base mondiale dei medesimi principi: si tratta comunque di un lavoro, in questa area, in continuo aggiornamento, con nuove versione delle WCAG in via di sviluppo.
La platea di utilizzatori e interessati alle WCAG è piuttosto vasto e variegato e per questo motivo per soddisfare le diverse esigenze di questo pubblico, sono resi disponibili diversi livelli di orientamento che comprendono ad esempio i principi globali dell’accessibilità del Web.
I 4 principi dell’accessibilità digitale
Le linee guida sull’accessibilità digitale ruotano intorno a quattro principi fondamentali, che gettano le basi necessarie affinché chiunque possa accedere e utilizzare i contenuti Web.
Un prodotto informatico è accessibile se è:
- Percepibile, “ovvero le informazioni e i componenti dell’interfaccia utente devono essere presentati agli utenti in modi in cui essi possano percepirli”. Ad esempio se si tratta di un contenuto video, perché questo sia percepibile anche dalle persone con disabilità uditiva devono essere presenti i sottotitoli;
- Utilizzabile, ovvero la possibilità che un utente possa utilizzare tutti i componenti e la navigazione dell’interfaccia utente;
- Comprensibile, ossia che le informazioni e le operazioni dell’interfaccia utente debbano essere comprensibili;
- Robusto, un contenuto web deve essere robusto, ossia “deve essere abbastanza robusto per essere interpretato in maniera affidabile da una grande varietà di programmi utente, comprese le tecnologie assistive.”
Le normative sull’accessibilità digitale in Italia
L’Italia è stata una dei Paesi che per prima ha recepito le linee guida europee in materia di accessibilità digitale.
In particolare, la Legge Stanca emanata il 9 Gennaio 2004, stabilisce le “disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici” ed impone alle Regioni e agli Enti Locali il rispetto dei requisiti di accessibilità per tutti i beni e servizi informatici.
I soggetti destinatari della Legge Stanca devono quindi:
- Realizzare siti web e applicazioni, conformi alle linee guida emanate sull’accessibilità AgID;
- Fornire ed aggiornare periodicamente la dichiarazione di accessibilità particolareggiata, esaustiva e chiara sulla conformità dei rispettivi siti web e applicazioni mobili alla Legge n. 4 del 2004;
- Mettere a disposizione del dipendente con disabilità la strumentazione hardware e software e la tecnologia assistiva adeguata alla specifica disabilità.
Con questa legge si stabilivano gli adempimenti relativi all’accessibilità dei servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione e di tutti i servizi di pubblica utilità. Successivamente, con il decreto legge 16 Luglio 2020, si introducono anche le grandi aziende tra i destinatari di tali adempimenti.
La normativa prevedeva che le aziende con un fatturato medio, negli ultimi tre anni di attività, superiore a cinquecento milioni di euro, dovevano predisporre i loro prodotti e servizi per essere utilizzati da persone con disabilità entro il 5 novembre 2022.
La Direttiva UE 2019/882 ha esteso l’obbligo precedentemente descritto a tutti gli operatori economici produttori di prodotti o servizi digitali entro il 2025.
Conclusione
In conclusione il tema dell’accessibilità digitale è un argomento che deve interessare tutte le aziende private e i professionisti del settore informatico e della comunicazione. Quello di cui si parla, infatti, non è soltanto adeguamento ad una normativa, che già oggi prevede una scadenza di medio termine ben delineata (2025), quanto piuttosto lo sviluppo di un vantaggio competitivo importante, specialmente in un momento in cui tanti attori del settore non sono ancora pronti e reattivi rispetto all’argomento.
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