Quando parliamo di UX Design siamo abituati a pensare ad una serie di discipline che studiano il rapporto tra gli utenti e il prodotto, con un focus particolare legato ai bisogni e alle necessità di questi ultimi, in relazione al raggiungimento di determinati obiettivi. Uno studioso di UX ha come scopo quello di far vivere la migliore esperienza possibile ad un utente, nel momento in cui questo viene in contatto con il suo prodotto digitale.
La User Experience è una materia multidisciplinare che coinvolge psicologia, competenze tecniche legate al mondo della progettazione e dei linguaggi di programmazione e quindi la formazione di questo tipo di figure è trasversale e, al tempo stesso, specifica.
Passione, dedizione e tanta esperienza sul campo possono fare la differenza: un buon UX Designer o UI Designer non può che far riferimento ai migliori testi relativi all’UX Design e alle discipline ad esso collegate.
Come dice un proverbio popolare “Knowledge is power” (La conoscenza è potere) e ci sono dei libri che davvero non si può non aver letto se nel lavoro si vuole avere a che fare con usabilità web e mobile, User Experience design, siti web o user research.
E allora quali sono i migliori libri per imparare e approfondire UX/UI?
A questo punto è giunto il momento di proporre un elenco dei libri che uno UX/UI Designer o UX Researcher non può ignorare per proseguire al meglio nel suo percorso di crescita professionale nella realizzazione dei siti web di successo.
La caffettiera del masochista – Donald Norman

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Don Norman è considerato comunemente il punto di riferimento e uno dei membri fondatori del moderno UX Design. In questo libro i riferimenti sono agli oggetti di uso comune, non di certo prodotti digitali: il tema principale del libro esplora infatti la relazione tra un utente e il design di un oggetto.
Norman esprime il concetto di design scadente come la principale spiegazione alle problematiche di usabilità di un qualsiasi oggetto: anche quando ci sembra che qualcosa non funzioni a causa della scarsa abilità dell’uomo nell’utilizzarla, ci troviamo in realtà di fronte ad una scarsa capacità di progettazione del designer.
Questo libro rappresenta un punto di partenza fondamentale per chiunque desideri progettare qualsiasi cosa, digitale o no, ed è considerato uno dei migliori libri sullo UX Design.
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The Humane Interface – Jef Raskin

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Il libro di Jef Raskin, The Humane Interface, parte con il delineare il paradosso della tecnologia. Come già accennato da Norman nel libro precedente, la tecnologia nasce per dare semplificazioni alla vita dell’uomo, ma questa ha finito per svilupparsi così tanto da aumentare la complessità attraverso nuove funzioni più o meno utili.
La risposta a questa mistificazione della tecnologia è il punto centrale della riflessione di Raskin: il concetto di interfaccia a misura di uomo.
(Jef Raskin, Interfacce a misura d’uomo, p. 7)
Raskin sosteneva come l’uomo fosse una creatura pensante ma fallibile; il compito di una buona interfaccia risiedeva allora proprio nella capacità di questa di tener conto delle abilità e delle fragilità della mente umana. Da qui l’elaborazione di alcuni basilari leggi delle interfacce a misura di uomo:
- Un computer non danneggerà il lavoro dell’utente né permetterà che, a causa del suo mancato intervento, il lavoro dell’utente venga danneggiato.
- Un computer non sprecherà il tempo dell’utente, né gli richiederà di compiere più azioni di quelle strettamente necessarie.
Infine, è importante citare il concetto di fuoco dell’attenzione: per Raskin è difficile che due oggetti siano contemporaneamente nel nostro fuoco dell’attenzione. Ecco perché nelle interfacce complesse si rischia di spostare il fuoco dell’attenzione dall’obiettivo primario, per il quale si sta usando quello strumento, all’interfaccia stessa, violando la seconda delle leggi precedentemente citate.
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Computers as Theatre – Brenda Laurel

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Questo testo integra tutto il background dell’autrice, che ha conseguito un Dottorato di ricerca in teatro presso la Ohio State University ed è impegnata in diversi ruoli nell’ambito dello sviluppo di tecnologie e videogiochi. Il testo “Computers as Theatre” è esattamente il risultato della combinazione e contaminazione di queste esperienze e, per questo, presenta spunti molto innovativi.
Il testo infatti parla per la maggior parte di esperienza utente legata al mondo del teatro e della progettazione dell’interfaccia (UI Design), insistendo sul concetto di utente che acquista esperienze più che prodotto. A sostegno di questa tesi il teatro è l’esempio più calzante con la sua dinamicità, la sua capacità di coinvolgere i fruitori.
Al tempo stesso ci sono dei passaggi del libro in cui vengono evidenziate le differenze tra il lavoro di sviluppo degli ingegneri e quello degli artisti: mentre le menti ingegneristiche sono indispensabili nella creazione della tecnologia, molto spesso sono gli artisti ad immaginare e creare il nuovo prodotto digitale che diventa virale.
“Questo libro vi sfiderà a pensare a nuovi concetti e nuovi approcci. Il tema è quello di andare oltre ciò che è stato possibile fino ad ora. Pensare all’interazione umana come a un dramma significa pensare in modo ampio, avere una visione d’insieme e sottolineare gli aspetti tematici delle nostre attività e necessità quotidiane.” Donald A. Norman.
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The paradox of choice – Barry Schwartz

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Lo psicologo e scrittore americano Barry Schwartz elabora nel suo libro la teoria del paradosso della scelta: questo evidenzia come nel mondo moderno ci si ritrovi ad avere sempre più scelte disponibili in qualsiasi settore.
“Imparare a scegliere è difficile. Imparare a scegliere bene è più difficile. E imparare a scegliere bene in un mondo di possibilità illimitate è ancora più difficile, forse troppo difficile.”
Barry Schwartz
Il paradosso della scelta stabilisce che, mentre potremmo credere che avere la possibilità di scegliere tra più opzioni renda più facile la scelta e quindi aumenti la soddisfazione del consumatore, avere un’abbondanza di opzioni in realtà richiede uno sforzo maggiore per prendere una decisione e può lasciarci insoddisfatti della nostra scelta.
Il concetto espresso, legato al mondo dello UX Design, si traduce nel pensare ad un cliente infastidito dalle scelte a sua disposizione, quindi poco felice.
Tenuto conto di ciò un designer è chiamato ad ottimizzare l’architettura dell’informazione del suo prodotto, utilizzando, tra gli altri il principio di scelta, ovvero offrire al potenziale fruitore un certo grado di libertà nelle scelte, pur senza determinare un sovraccarico di scelta.
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UX Bites – Gabriel Kirmaier

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Il libro di Kirmaier, Ux Bites, è da considerarsi un vero e proprio manuale per un addetto ai lavori. Semplice e chiaro il libro con numerosi esempi pratici offre una vetrina completa sul mondo UX, sotto diversi punti di vista: le basi della UX in un formato veloce da imparare e facile da digerire.
Questo è l’unico libro che definisce tutte le aree dello UX Design, in modo altamente visivo. Dal Design ai metodi di ricerca, in questo testo puoi trovare tutto quanto ti occorre per migliorare i diversi aspetti della tua professione.
Le principali definizioni di UX Design e UX Research, i principali metodi del design applicato ai prodotti digitali, modalità per la comprensione degli utenti, suggerimenti pratici e trucchi per migliorare l’esperienza utente oppure ancora tutti i lati meno conosciuti delle modalità di gestione dell’esperienza utente.
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Conclusioni
Gli aspetti emersi dai diversi testi offrono, con una sempre maggiore limpidezza, quanto il lavoro di uno UX Designer sia trasversale a diversi settori e, soprattutto, quanto la formazione di questa figura professionale debba essere di ampio respiro, in considerazione delle tematiche che la tipologia di lavoro propone. I concetti espressi dai libri, in termini di principi di usabilità e di design, si accompagnano a conoscenze ulteriori, quali la psicologia e la capacità di progettazione per le persone, anch’essi imperativi per qualsiasi UX Designer.
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