Un approfondimento di uxdesign.cc ha studiato come negli ultimi anni l’interfaccia grafica delle app più famose sia cambiata radicalmente, portando a uno schema più o meno ricorrente e indubbiamente più minimal rispetto alle versioni precedenti: basta pensare a come fosse Instagram nei suoi primi anni di vita (il logo era diverso, più elaborato, era presente una barra blu dell’header) e a come invece sia ora.

Questa riduzione all’osso del design dell’interfaccia non riguarda solo app come Instagram, ma anche altre (come Apple Music, Airbnb, Twitter) che hanno preferito snellire il proprio stile, orientandosi verso titoli più grandi e in grassetto, font senza grazie e rotondeggianti, pochi colori (se non assenti) e molto spazio (generalmente bianco o nero) tra gli elementi.
Sembra quasi che il lavoro di UX Design dietro il risultato sia assente e che tutte le app di cui abbiamo parlato finora utilizzino uno stesso template, dando al branding un livello di importanza o un’accezione differente.
Anche gli UX Designer di Google stanno valutando una nuova interfaccia utente?
Pare che anche il motore di ricerca più famoso del mondo sia intenzionato a seguire questo trend del design minimalista e meno colorato.
Uno dei primi cambiamenti dell’UX Design di Google lo si è evinto nel più recente aggiornamento dell’app di posta elettronica Gmail, nella cui interfaccia utente si è potuta notare una presenza sempre meno forte del colore rosso e una crescita invece del colore bianco: barra superiore, pulsanti, campi di input, sfondo.

Design minimal e uniforme: cambiamento positivo o negativo?
Sebbene in un primo momento possa sembrare che una stretta somiglianza tra le diverse app possa provocare confusione nell’esperienza utente, in realtà non è esattamente così. Delle ricerche sulla user experience dimostrano infatti che molti utenti fanno fatica a star dietro a ai numerosi aggiornamenti che le app rilasciano, anche perché spesso implicano l’apprendimento dell’utilizzo di una nuova interfaccia utente. La conseguenza è che la maggior parte delle app scaricate o aggiornate poco prima vengano cancellate dopo il primo utilizzo. Uno degli esempi più eclatanti è quello di Snapchat, che in un recente aggiornamento ha rivoluzionato completamente il proprio UX Design, causando tanta confusione e un grosso malcontento nei propri user e conseguentemente un drastico calo nel numero di utenti e nel prezzo delle azioni.
Una standardizzazione del design invece migliora la user experience, portando l’utente a familiarizzare con un determinato schema e a compiere determinate azioni su un determinato sito o app in maniera più naturale. Per esempio, la consapevolezza che in un sito o app di e-commerce il carrello sia sempre collocato in alto a destra, permette all’utente di non dover reimparare come effettuare acquisti ogni volta che atterra su un nuovo store online.
Per questo motivo, reinventare da zero un nuovo UX design può essere rischioso, mentre utilizzare uno schema che sia coerente e uniforme anche tra app che sono competitor può risultare un’ottima mossa per la user experience, riducendo le possibilità che l’esperienza utente venga turbata.
UX Design: come appare o come funziona?
Don Norman, l’uomo che ha coniato l’espressione User Experience, afferma che «il vero problema dell’interfaccia utente è che, in quanto tale e per sua propria natura, essa è qualcosa che “si intromette” tra l’utente e la piattaforma digitale in questione. Per questo motivo, le energie non dovrebbero concentrarsi tanto sull’interfaccia utente in sé e per sé, quanto sul lavoro che essa dovrebbe svolgere».
Per quanto, infatti, lo stile sia importante e un design accattivante ricopra un ruolo di grande rilevanza per la user experience all’interno di un sito o di un’app, ciò che è fondamentale per un UX Designer è realizzare un’interfaccia che consenta all’utente di svolgere l’operazione che desidera nel modo più semplice e intuitivo possibile, piuttosto che concentrarsi su quale palette di colori utilizzare o su quante animazioni inserire all’interno di una pagina.
L’usabilità di un’app o di un sito web è data da una serie di test che permettono a UX designer e ricercatori di progettare un buon design che dia valore all’esperienza utente.
Il paragone analizzato da UX Collective risulta essere molto calzante: ti sei mai chiesto come mai alcuni personaggi di spicco come Barack Obama, Steve Jobs e Mark Zuckerberg sfruttino sempre lo stesso stile per il proprio outfit?
Si tratta di un fenomeno chiamato Affaticamento Decisionale: considerate le energie riposte nella miriade di attività svolte dai tre personaggi di rilievo, quelle impiegate nelle decisioni di minor spessore come la scelta dell’abbigliamento da indossare sono nettamente inferiori.

Allo stesso modo, con questa tendenza delle diverse interfacce utente ad assomigliarsi sempre di più, le energie di un UX Designer si concentrano meno sugli aspetti di contorno (come per esempio sulle dimensioni di un bottone per una call to action) e si focalizzano invece particolarmente su ciò che è meglio per l’esperienza utente (come sul perché dovrebbe esistere quello stesso bottone per la call to action in questione).
Se stai pensando, alla luce di questa analisi, che un UX design uniforme tra le diverse app porterà a una perdita di creatività, sappi che non è necessariamente così: una bella e accattivante interfaccia utente infatti non esclude obbligatoriamente un buon livello di usabilità; l’importante, ovviamente, è che ogni scelta di Design sia guidata da un lavoro di Ricerca UX a partire dalle necessità e dalle intenzioni dell’utente.
Se vuoi creare un nuovo sito web, oppure ottimizzare il tuo prodotto dal punto di vista dell’UX Design, offrendo una User Experience migliorata ai tuoi utenti, chiama noi di Conflux; con il nostro team di esperti cureremo tutte le fasi del tuo progetto, confezionando un prodotto digitale adatto alle tue esigenze con i migliori standard qualitativi.