Come ogni anno, pare che gli utenti diventino più esigenti e smart, con tante opzioni a disposizione e un’attenzione da distribuire su una molteplicità di canali, e che quindi richiede linguaggi visivi nuovi, che possiamo però ricondurre a principi ben noti.
Nel 1988 Donald Norman, ingegnere e psicologo statunitense, scrive The Design of Everyday Things (tradotto in italiano con “La caffettiera del masochista”), dove elenca sette principi fondamentali del design centrato sulle persone: visibilità, feedback, modello concettuale, affordance, significanti, mapping e vincoli.
Abbiamo quindi cercato di ricostruire i collegamenti tra questi principi e alcuni trend del 2019 riportati da più fonti, in particolare: uso delle gestures, titoli grandi, interfacce 3D, material design, video, comandi vocali.

Per questa ricerca, sono state semplicemente consultate le prime 10 fonti emerse dalla SERP di Google per la query di ricerca “ux trend design 2019” e 10 fonti emerse dalla stessa query su Medium.
Tra questi risultati sono stati selezionati gli articoli più popolari e quelli che si concentravano sugli aspetti di UX, non solo sul look & feel.
In questo modo sono state individuate soprattutto pubblicazioni online diffuse nella comunità professionale dei designer: agenzie e servizi online come Mockplus, InVisionapp, Netsolutions, Behance, Academyxi, Ux Planet, Uxdesign cc, UxPin, Muzli e Cadabrastudio.
Queste fonti forniscono periodicamente aggiornamenti, tutorial e altro materiale sul mondo dell’user experience design e riportano ogni anno “classifiche” e “previsioni” su quelli che potrebbero essere i trend dell’anno.
Confrontando tra di loro questi portali, sono emersi dei “trend” ricorrenti: pare che le scelte di design si stiano allontanando da un visual minimalista e tendano a includere elementi dinamici, titoli molto grandi, l’inserimento di video o animazioni all’interno dei contenuti.
Il flat design, più in voga qualche anno fa, tende ad essere sostituito dal material design, che si pone l’obiettivo di trasmettere un senso di materialità e modernità.
Ciò che conferisce particolarità a questo tipo di approccio è l’utilizzo di metodi di progettazione generalmente adatti alla stampa, l’uso di layout basati sulla griglia, le ombre e le animazioni.
Un altro trend previsto da più fonti per il 2019, che mira a perfezionare la user experience dell’utente, l’implementazione delle interfacce e tecnologie 3D. Utilizzando tali tecniche di rappresentazione è possibile infatti in molti contesti creare un livello più profondo di interazione tramite il gioco delle tre dimensioni.
In questo modo non solo si recupera spazio attraverso la terza dimensione, ma è anche possibile presentare i contenuti in modo più creativo e coinvolgente.
La tridimensionalità riguarda però anche gli aspetti più strettamente visuali: il diffuso utilizzo di gradienti conferisce profondità all’immagine.
Tra gli altri trend del 2019, configurano anche i comandi vocali e la frequente eliminazione dei pulsanti sullo schermo, sostituiti dalle gesture: sempre più frequenti sono gli scenari in cui i gesti sostituiscono gli elementi di interazione dell’interfaccia; questo stesso approccio conduce al riconoscimento facciale o con impronta digitale dell’utente.
Applicazione dei principi di Norman ai trend dell’ux design

Donald Norman, nella sua “Caffettiera del masochista”, stila una lista di principi indicati ai progettisti per realizzare prodotti efficaci e semplici da usare; principi che vengono applicati anche oggi al campo dell’interactive design.
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- Visibilità
- Feedback
- Modello concettuale chiaro all’utente
- Affordance
- Utilizzo di significanti
- Mapping naturale nella relazione tra gli elementi dell’interfaccia
- Vincoli per prevenire gli errori
Applicando questi principi sopra menzionati ai trend dell’UX design del 2019, si evince che le tendenze di “material design” e “titoli grandi” rispondono al criterio di visibilità. Sono elementi o insiemi di elementi che valorizzano l’aspetto del design rendendo chiara la struttura del sito. Questi rendono l’interfaccia comprensibile ed usabile, perché forniscono all’utente informazioni su quali azioni compiere e come eseguirle.
Al principio del feedback, ovvero quello che rimanda un’informazione completa e continua riguardo i risultati delle azioni, corrispondono le “gesture” e il “material design”, perché il modo in cui sono posizionati gli elementi grafici all’interno dell’interfaccia e la manualità con cui li si seleziona, mantengono vivo il dialogo tra utente e sistema.
Affinché un buon design fornisca tutta l’informazione necessaria per creare un buon modello concettuale del sistema, è bene che tutti gli elementi che compongono l’interfaccia potenzino la visibilità e la valutazione dei risultati.
A tal proposito, a un modello concettuale chiaro e innovativo corrispondono “gesture”, “material design” e “comandi vocali”, in quanto forniscono all’utente un valido modello concettuale con un’immagine di sistema coerente. I comandi vocali, in particolare, si presentano come veri e propri assistenti che forniscono informazioni online.
Anche il principio dell’affordance, che indica tutti gli inviti che rendono percepibili le azioni azioni supportate, trova una relazione con le “gesture” e il “material design”, che richiamano modalità di interazione “intuitive” nel mondo fisico.
All’efficacia dei significanti, complementari rispetto all’affordance e finalizzati a capire come svolgere le azioni, fanno riferimento il “material design”, i “comandi vocali” e i “titoli grandi”, perché predispongono gli indizi per interagire con il sistema.
Il mapping e i vincoli indicano rispettivamente la relazione tra azioni e risultati e le condizioni che limitano l’insieme delle azioni possibili, con lo scopo di prevenire gli errori.
In che modo i “principi di Norman” si relazionano i trend di quest’anno?
A questo punto, però, è utile chiedersi quanto impattano, quantitativamente, i “principi di Norman” sui trend dell’UX design del 2019.
Raccogliendo i dati nel grafico a torta, è emerso che una buona percentuale di quei principi sopra menzionati è riconducibile agli obiettivi di significanti e modello concettuale efficaci, una discreta porzione alla visibilità, i feedback, le affordance, il mapping, alcuni a “fornire vincoli”.

Di conseguenza, nei grafici ad anello sono state inserite le stesse percentuali ricoperte dai vari trend, in modo da avere una visione completa dell’insieme e capire quali sono i principi descritti da Norman maggiormente connessi ai trend e quelli che invece risultano meno correlati.
Sembra dunque che i nuovi trend testimonino la ricerca di modelli concettuali che fanno riferimento al mondo fisico (material, interazione vocale, gestures), cercando un’interazione “intuitiva” in modi nuovi, talvolta emancipandosi dal principio di visibilità (“rendere le cose visibili”).
Everyday Things: Cfr. versione italiana: D. Norman, La caffettiera del masochista. Il design degli oggetti quotidiani, Milano, Giunti, 1990, 1997, 2005, 2009
Cfr. versione inglese: D. Norman, The Design of everyday things ( titolo originario The Psychology of Everyday Things), New York, Basic Books, 1988; The Design of Everyday Things 1990 and 2002;
The Design of Everyday Things: Revised and Expanded Edition, 2013
Per maggiori approfondimenti
2019 UI and UX Design Trends – 11/12/ 2018
The 6 UX trends for your company in 2019 – 19/12/2018
UX Design Trends in 2019 – 3/12/ 2018
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10 UX Design Trends to Look for in 2019 – 14/12/ 2018
2019 Design Trends Guide – 30/10/2018
Ux design trend to watch in 2019
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